Yoga prenatale – lezione 4.

Ed eccoci arrivati alla quarta lezione del corso di Yoga prenatale: oggi pochissima teoria e tanta pratica! Ci voleva un po’ di esercizio fisico, alla fine ci si sente sempre meglio.
Stavolta anche le posizioni sono state più difficili del solito… per fortuna il mio pancione non è ancora grossissimo, quindi me la sono cavata abbastanza bene (o almeno a me sembrava così).
La posizione del “triangolo” e quella del “guerriero” servono per favorire l’apertura del bacino e per trovare un equilibrio tra l’interno e l’esterno di noi stesse.
Quello che intendo – ed è poi l’idea di base dello Yoga prenatale – è quello di creare uno spazio dentro di noi per accogliere il bimbo che sta crescendo ed allo stesso tempo aprirsi verso l’esterno per favorire il momento del parto.

La posizione del triangolo (semplificata).


Mi piace molto questa idea di fare spazio. Un po’ come quando si ripulisce una stanza mettendo tutto in ordine. Si fa fatica mentre si sistema (in questo caso mentre si fanno gli esercizi) però poi tutto sembra più bello, più spazioso, più luminoso. Mi piace pensare che sto creando un luogo confortevole, spazioso e accogliente per il bimbo che sta crescendo dentro di me.

Così come sto preparando lo spazio interno, mi sto anche preparando a fare spazio perchè la via che porta alla nascita sia per il mio piccolo/a altrettanto ampia e accogliente.

Spesso si pensa solo alle cose materiali, a tutto quello che serve quando il bambino sarà al mondo: vestiti, pannolini, culla, ecc. E ci si dimentica di preparare un ambiente accogliente ora che è nel nostro pancione, tanto – si pensa – finchè è lì dentro lui sta sempre bene. E’ vero, finchè è nel pancione è protetto, mangia, dorme, gioca… Però sente anche la nostra presenza, sente la nostra voce attraverso le vibrazioni del liquido amniotico, viene cullato se noi camminiamo, si nutre di quello che noi mangiamo, sente il battito del nostro cuore e ne percepisce i cambiamenti di velocità (e quindi in un certo senso percepisce le nostre emozioni). Se ci pensiamo bene, sente tutto quello che noi viviamo.

La posizione dell’albero.

Se guardiamo le cose da questo punto di vista, ci viene più facile pensare che abbia bisogno di un ambiente accogliente anche ora che è dentro di noi. E una volta uscito, riconoscerà la sua mamma dallo stesso caldo abbraccio che gli ricorderà l’abbraccio caldo che ha sentito quando ancora non era nato.

Tutto questo per me è lo Yoga prenatale!

Ma ora proseguiamo con la lezione… La respirazione dell’ape mi ha riportato alla mente quando ero bambina, mi ha fatto sorridere. In pratica ci si tappa le orecchie con le mani e si emette un suono-vibrazione tipo “mmmmmmmmm”. Il fatto che non si sentano rumori esterni, ma solo il proprio “ronzio”, permette davvero di isolarsi dal mondo esterno e di connettersi solo col nostro bimbo/a che percepisce il suono attraverso le vibrazioni interne del nostro corpo e del liquido amniotico. Una sorta di scambio tra mamma e bimbo! L’ostetrica Erika ha sottolineato come questa respirazione sia molto bella da fare anche quando si partorisce in vasca perchè le vibrazioni si trasmettono anche attraverso l’acqua stessa!

La respirazione dell’ape permette di isolarsi dall’esterno
e connettersi con il proprio bimbo/a.

Infine, abbiamo fatto meditazione, la parte che io preferisco. Qualcosa del genere l’avevo fatto anche al corso pre parto (sempre con Erika) e mi ricordo che anche in quell’occasione mi era piaciuto davvero molto. In pratica è una sorta di meditazione guidata che permette alla mamma di entrare in connessione con il proprio bimbo, di abbracciarlo mandandogli energia positiva, di immaginare il nostro corpo che si apre e insomma, non riesco a spiegare a parole tutte le emozioni che si provano in quel momento! E’ come se il mondo esterno sparisse e ci fossimo solo io mamma e lui/lei bimbo/a! 

Alcuni esercizi di Yoga si possono fare anche in coppia.

Vorrei scrivervi ancora molte cose, ma mi sto dilungando troppo… Però una cosa ancora ve la dico, proprio non riesco a tenerla per me! Durante tutta la lezione il mio bimbo si è mosso, come per dirmi che c’era anche lui! E anche ora che sto scrivendo e ripensando alle stesse belle emozioni continua a dimenarsi. Voi siete libere di pensare che sia solo una mia fantasia, ma io credo che lui o lei percepisca ora e abbia percepito durante la lezione che io ero lì solo per lui/lei, che gli stavo dedicando del tempo senza nessuna interferenza di fratelli, lavoro, telefono, ecc.

Alla prossima lezione!

Vuoi sapere come sono andate le altre lezioni? Leggi qui 🙂

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4 risposte a “Yoga prenatale – lezione 4.”

  1. Ciao Michela,
    tramite FB sono capitata sul tuo blog ed essendo un'insegnante di yoga che tiene anche corsi di yoga pre natale (a Bolzano), ho letto con molto interesse il punto di vista di una praticante di yoga pre natale. I tuoi racconti sono molto accurati e fanno venire voglia di iniziare a praticare. Se per te va bene, mettero' sul mio blog (bozenyogabolzano.blogspot.com) un link ai tuoi articoli, perche' li trovo interssanti per le donne in gravidanza che vorrebbero iniziare a praticare lo yoga. Intanto di faccio tanti auguri, un caro saluto Sabine

  2. Ciao Sabine,
    grazie per il tuo commento, le tue parole mi hanno fatto davvero molto piacere. Il motivo per cui ho scritto questi post sullo Yoga è proprio quello di invogliare altre mamme a vivere la stessa esperienza positiva che ho vissuto io, per cui va benissimo se inserisci il link sul tuo blog. Se sei d'accordo, nel post della prossima lezione metto anche il link del tuo blog, non si sa mai che ci sia qualche futura mamma di Bolzano tra le mie lettrici alla ricerca di un corso di Yoga pre natale! Grazie anche per gli auguri! Un caro saluto a te.

  3. Ciao Michela, grazie per la risposta. Mi sono sempre dimenticata di entrare nel tuo blog e oggi mi sono ricordata! Ho visto la lezione Nr. 5, ora vado a leggerla. Certo che puoi mettere il mio link. Tanti saluti e buona giornata, Sabine

  4. Buona giornata a te! Se non ti piace come ho messo il tuo link fammi sapere che lo modifico. Ciao. Michela

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