La settimana scorsa la nostra famiglia è stata colpita da un lutto. La nonna materna di mio marito è venuta a mancare all’improvviso. Oltre allo sconforto di noi tutti, ho dovuto affrontare il tema della morte con i miei figli, parlando loro della nonna bis che adoravano e che non c’era più.
Non è stato facile, un po’ per le emozioni che si vivono in quei giorni e un po’ perchè non sapevo bene come fare.
Avevo pensato di far riferimento al cartone animato “Il Re Leone” dove il papà del piccolo Simba muore e si trasforma in stella. I miei figli erano stati molto colpiti da queste scene, ma poi avevo paura confondessero la realtà con la fantasia.
Avevo anche pensato di far riferimento a un uccellino che avevamo visto morto sul ciglio della strada qualche settimana fa mentre andavamo all’asilo.
Avevo pensato tante cose, ma quando è arrivato il momento giusto di parlare con loro ho cancellato tutto dalla mia mente e ho lasciato parlare il cuore. Perchè credo che la regola fondamentale è parlare ai bambini con sincerità, usando un linguaggio adatto alla loro età.
Così, mentre eravamo a tavola io e i miei due figli di 4 anni e quasi 3 anni (il papà stava facendo addormentare il piccolino in un’altra stanza), non c’era nessuno che ci avrebbe disturbato e loro erano tranquilli, ho deciso di affrontare l’argomento.
Ho chiesto se si ricordavano della nonna bis e poi ho spiegato che era stata male ed era morta. Il mio bimbo più grande ha subito iniziato a fare domande e in un certo senso ha reso la cosa più facile per me. Per rispondere alle loro domande ho detto che sì, era morta e che la prossima volta che saremmo andati a casa sua non ci sarebbe stata.
Alla domanda “Perchè è morta?” ho risposto che Gesù l’aveva chiamata per andare a fargli compagnia e che adesso erano in cielo insieme.
Sempre il mio figlio maggiore ha visto che mi stavano scendendo delle lacrime (che proprio non sono riuscita a trattenere) e mi ha chiesto perchè stavo piangendo. Ho risposto che piangevo perchè mi dispiaceva che la nonna bis se ne fosse andata, ma che adesso lei era contenta di stare vicino a Gesù.
La sera, quando siamo andati a letto, abbiamo detto le preghiere e dopo aver mandato un bacio a Gesù (come facciamo sempre), ho detto loro che ne avremmo mandato uno anche alla nonna bis. Il secondo lo ha mandato subito, mentre il più grande non ha voluto (e non l’ho forzato a farlo) ma ha ricominciato a fare qualche domanda. Gli ho rispiegato che la nonna bis era in cielo ed era contenta.
Ha voluto sapere se in cielo piove e se la nonna bis e Gesù avessero un posto per ripararsi. Forse era un modo per assicurarsi che la nonna bis fosse in un bel luogo e fosse felice. Gli ho risposto che in cielo non piove mai.
Ora sanno che la nonna non c’è più, che è morta, e possono immaginarsela in un posto bello dove è felice.
Il mio secondo figlio ha sempre ascoltato senza dire niente. Solo dopo qualche giorno ha detto che la nonna bis era morta. Forse aveva bisogno di rielaborare la cosa in modo diverso rispetto al primo.
In ogni caso non ho mai fatto domande, ma ho sempre ascoltato le loro cercando delle risposte sincere e in linea con la nostra fede. Ho voluto trasmettere anche il fatto che la nonna bis ora fosse felice, per cercare di rasserenarli.
Io e mio marito abbiamo scelto di non portarli alla veglia funebre e al funerale perchè secondo noi sono ancora troppo piccoli.
Vi siete trovati ancora nella situazione di dover spiegare cos’è la morte ai bambini? Cosa avete detto?